La data ufficiale della nascita del Distretto della Pesca può essere fatta risalire al 25 marzo del 2006 quando viene siglato il primo “Patto per lo Sviluppo della Pesca Industriale” condiviso da diversi enti pubblici e privati come , le Università degli studi di Palermo, Catania, Messina e Trapani, il CNR, il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia (PSTS), l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAA F), il Ministero delle Attività Produttive e gli Istituti di credito siciliani.
Nato da un intuizione di Giovanni Tumbiolo già fondatore del COSVAP (Consorzio Siciliano per la Valorizzazione del Pescato) costituito nel 1990, ne diede un respiro internazionale attraverso numerose attività con i paesi esteri rivieraschi contrassegnando il settore nel corso degli ultimi anni.
“Il rilancio del sistema ittico siciliano necessita una vera e propria rivoluzione silenziosa attraverso lo sviluppo delle buone prassi dell’economia circolare nell’ambito del modello di Crescita Blu” questa fu la direttiva sulla quale si sviluppò l’attività distrettuale: la “Blue Economy” e il “Blue Thinking” come filosofia di pensiero che guarda all’ecosostenibilità e alle risorse rinnovabili come un oceano di possibilità a vantaggio della crescita sociale ed economica.
Giovanni Tumbiolo, prende a cuore la situazione della marineria siciliana nelle sedi deputate le problematiche.

Il 19 maggio del 2006 nasce l’Osservatorio della Pesca Mediterranea per analizzare con competenze scientifiche i vari temi. Vengono avviate diverse iniziative progettuali con lo scopo di creare un ambiente fertile per le aziende che vogliono innovarsi e traghettare la pesca tradizionale verso una industriale di più ampio respiro commerciale e con propensioni transnazionali forti.
Nel 2011, il Distretto rinnova il Patto Distrettuale, con l’obiettivo di strutturare la filiera e concretizzare un modello di cluster che si proiettasse verso i nuovi temi di sostenibilità e qualità dei prodotti del mare.
Tutto ciò si sviluppa anche mediante l’implementazione di progetti di filiera particolarmente complessi che hanno permesso alle aziende del Distretto di beneficiare direttamente dei risultati della più innovativa ricerca nel settore ittico attraverso un strettissima collaborazione con i principali enti di ricerca che lavorano nelle aree della biologia marina, delle tecnologie per il risparmio energetico, dei pescherecci innovativi, del recupero e valorizzazione degli scarti e soprattutto dello studio dell’economia del mare e dei modelli di filiera in un’ottica innovativa di economia circolare.
Dal 2012 il Distretto della Pesca e Crescita Blu è l’ideatore e l’organizzatore di una manifestazione che negli anni ha assunto rilievo internazionale trattando temi come la Blue Economy, l’Economia Circolare, la Pesca e l’Acquacoltura: Blue Sea Land – “Expo dei Cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente”.

Diversi sono stati i riconoscimenti istituzionali : nel 2003 del Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, definisce “modello industriale e produttivo esempio per l’Italia” mostrando il suo apprezzamento per le finalità del Distretto.
«Per il particolare interesse economico, culturale, scientifico, artistico e sociale» il Presidente Giorgio Napolitano ha conferito la medaglia di rappresentanza all’edizione di Blue Sea Land 2014;
«Per la rilevanza internazionale», l’edizione del 2016 si è fregiata della Targa della Presidenza della Repubblica conferita dal Presidente Sergio Mattarella.
A causa della prematura scomparsa del Presidente Tumbiolo, l’imprenditore Antonino Vincenzo Carlino viene nominato presidente e persegue gli obiettivi che sono stati definiti nel Patto Distrettuale firmato da numerose aziende, enti pubblici e territoriali, università e istituti scientifici.